Domenico Renna
Nato per sognare, compiuto ogni tentativo per dimostrare che la realtà non esiste, ha portato a termine diversi progetti di fuga con contrappunto dallo stato di materia fisico-chimica attraverso la musica. Convinto prigioniero, tra la meccanica quantistica e il platonismo, fra il principio leopardiano "il dolore è" ed il "ma la sofferenza la puoi evitare" di Banana Yoshimoto, ritenuto che la morte sia amante disinteressata della vita, cimentatosi nel teatro per giovani studenti, come medico improvvisato della loro "abulia da ipermodernismo tecnologico", ha rischiato di rimanere seriamente intrappolato, al buio per anni luce, nel triangolo concettuale amore-morte-sogno, esattamente come un principio attivo farmacologico rinchiuso in un blister, fino all'incontro clandestino di evasione con due donne, che lo legano definitivamente alla Società dei Sogni. Ora sta molto meglio. Continua a ripetere "appena 400.000 anni fa eravamo fotoni ad altissima temperatura". Per fortuna è socio di minoranza.